La responsabilità del designer

Luglio 24, 2020 , ,

Partiamo da uno spunto che mi tocca da vicino, siccome in VM Group sono anche illustratore.
Il mese scorso ha fatto molto scalpore la notizia delle immagini inserite nell’app Immuni, la celebre applicazione che in Italia permette di essere avvisati se si è entrati a contatto con qualcuno che ha contratto il Covid-19.

Che succede? (cit.)

Non entrerò nel merito dell’app in sé, per quello ci vorrebbe un articolo o forse un trattato a parte. Sono state molte le critiche all’app, per motivi diversi e più o meno condivisibili.
Una di queste critiche riguardava un’illustrazione specifica dell’applicazione, considerata sessista da moltissimi utenti su internet.
L’immagine rappresenta due persone affacciate alla finestra, a sinistra una donna che si prende cura di un bambino in fasce e a destra un uomo al lavoro al pc. Per molti l’immagine rappresenta uno stereotipo che attribuisce un ruolo predefinito a un certo sesso.

illustrazione sito immuni prima della modifica

Quel giorno il meteo prevedeva una forte tempesta d’indignazione sui social! Scherzi a parte, il tema del sessismo è molto importante e spesso si assiste a discriminazioni di genere nella quotidianità. Purtroppo nell’ambito familiare e lavorativo è facile che femmine e maschi assumano ruoli e mansioni predefinite in base al sesso (tra gli esempi più banali: l’uomo è colui che lavora fino a tardi, i mestieri casalinghi a cui molte donne sono dedite non sono considerati “lavoro”, ma passatempi, ecc.)
Quindi è giusto smuovere le coscienze e aprire dibattiti su questi temi. Ma qual è la linea che separa le giuste critiche dall’indignazione da social, che come una tempesta estiva si abbatte violentemente ma finisce subito?

Gli sviluppatori dell’app Immuni, Bending Spoons, hanno prontamente modificato l’illustrazione sull’onda delle critiche, invertendo i ruoli dei personaggi rappresentati. Nella versione finale abbiamo una donna che lavora al PC e un uomo con il suo bimbo in braccio.

illustrazione sito immuni dopo la modifica

Gli sviluppatori hanno anche fatto un AMA su Reddit (acronimo per “Ask me anything”, un topic in cui gli utenti del sito fanno domande ad altre persone, spesso celebrità). Questo AMA è una lettura molto interessante, si parla di come è stata sviluppata l’app, dei “compensi” dello sviluppatore e anche dell’immagine modificata:

“Ci è dispiaciuto molto che qualcuno vedesse quelle immagini come sessiste, soprattutto perché teniamo in modo particolare al valore della gender equality. Abbiamo subito recepito il feedback e modificato le immagini in questione.
Al momento della critica, nell’iconografia dell’app e del sito apparivano tre bambini. Uno era con un uomo, uno con una donna (quello dell’immagine di cui sopra) e uno con un uomo e una donna.
Ci sembrava di essere stati equilibrati con questa scelta. Evidentemente però non eravamo riusciti a cogliere nel segno (anche perché, delle tre immagini, quella di cui sopra era la più visibile). Riconosciamo la nostra mancanza e ci scusiamo di nuovo sinceramente. Promettiamo di fare tesoro del feedback di tutti per il futuro.

Come detto, la gender equality è un valore fondamentale a Bending Spoons. Recentemente Great Place to Work ci ha premiati come miglior luogo dove lavorare per le donne in tutta Italia. La nostra mancanza di attenzione è più grave in virtù di questo bel riconoscimento, che ci dà una responsabilità ancora maggiore nel combattere affinché la nostra società possa essere ogni giorno un po’ più equa.”

Draw the line

Lo sviluppatore parla di “responsabilità”. Questa vicenda mi ha fatto riflettere sulle responsabilità del designer.
Uso apposta il termine “designer” piuttosto che “disegnatore” o “illustratore”, perché oggi può capitare che un web designer cerchi delle illustrazioni già pronte online piuttosto che farle da zero.
Quindi scegliere quali immagini utilizzare su un sito web diventa una vera e propria responsabilità per qualsiasi designer, illustratore o web designer, un atto in cui la sola estetica o significato superficiale di un’immagine non può più bastare.
Come illustratore o “designer” sento tutto il peso della responsabilità nel disegnare qualcosa per un sito o per qualsiasi altro mezzo di comunicazione.

Prendiamo come esempio questo stesso sito. Ho disegnato le varie immagini che trovate nelle pagine del sito, dalla manina animata nello slider nella home alle icone dei servizi. In casi più specifici ho dovuto anche disegnare esseri umani che interagiscono tra loro. E spesso, da quando ho preso la matita in mano a quando facevo gli ultimi fix su Photoshop, mi è capitato di pensare “ma è giusto che qui metta un uomo piuttosto che una donna?”, “come posso disegnare questa interazione senza che possa essere equivoca o offensiva?”, “questa persona che ho disegnato non potrebbe avere delle caratteristiche offensive?” e così via.

Questi pensieri hanno influenzato le mie scelte durante il processo di creazione e di conseguenza il risultato finale. Ma è giusto che sia così: ogni lavoro in cui si riversa anche un minimo di coscienza e onestà intellettuale è senza ombra di dubbio un lavoro ben fatto. Non si può certo fare design senza usare la testa.
Non bisogna solo evitare di offendere qualcuno ma anche cercare di veicolare messaggi importanti attraverso il proprio lavoro.

In inglese c’è un modo di dire, “draw the line”. Letteralmente significa “disegnare una linea” ed è una metafora per quando una persona sta oltrepassando il limite con le sue azioni.
Un limite o un confine su cui i designer si trovano a lavorare spesso, in equilibrio precario, tra voglia di creare e responsabilità.